Prodotti tipici Campania

La Campania ha sicuramente un patrimonio eno-gastronomico unico per varietà e pregio, giustamente riconosciuto fin dai tempi più antichi: Greci e Romani riconoscevano la superiorità dei vini e la purezza dell'olio di oliva provenienti dalla "Campania Felix".

Gli affreschi di alcune ville patrizie delle città vesuviane di Pompei ed Ercolano, dissepolte dalla lava del vulcano, mostrano gli stessi frutti e gli stessi ortaggi che fino a pochi anni fa le massaie campane acquistavano al mercato ed utilizzavano in cucina, come elementi essenziali della ormai celebre "dieta mediterranea".

Ma negli ultimi 30 anni nuovi stili alimentari e una distorta percezione "del bello e del buono" da parte della maggioranza dei consumatori, più attenti all'estetica di ciò che mangiavano che ai contenuti, hanno relegato in posizione sempre più marginale risorse ed abitudini alimentari di tradizione millenaria. Anche in agricoltura, in quegli anni, la crescita demografica e la ricerca scientifica hanno imposto nuovi modelli produttivi, più attenti alla redditività che alla qualità.

Oggi finalmente, grazie ad una nuova consapevolezza dei consumatori sull'importanza di una corretta e sana alimentazione, unita ad un rinnovato interesse per le tradizioni della propria terra ed alla maturata attenzione ai temi della sicurezza alimentare e della salvaguardia ambientale, questo patrimonio è tornato alla ribalta.

I prodotti alimentari tradizionali, rimasti nel ricordo e nella cultura di una ristretta cerchia di produttori delle aree più interne, vengono ricercati non più da pochi appassionati fedeli, ma da sempre più numerosi consumatori, che a tale ricerca associano la riscoperta delle tradizioni, della cultura, delle bellezze della nostra terra.

 Con il D.M. 350/99 il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, di concerto con le Regioni, ha attivato gli strumenti necessari a salvaguardare questi alimenti conservandone le metodiche tradizionali di produzione, ricchezza dell'agricoltura e della cultura italiana, assicurando nel contempo ai consumatori le necessarie condizioni di igiene e sicurezza alimentare.

Le schede qui di seguito riportate sono quelle relative ai prodotti presenti nell'elenco ufficiale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 149 del 30.06.09 (supplemento ordinario n. 100) e successivi aggiornamenti.

L'ultima revisione dell'elenco è stata approvata con Decreto 23 maggio 2016 - sedicesima revisione dell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali - pubblicato sul Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale" n. 143 del 21 giugno 2016.

Attualmente risultano registrati, per la Regione Campania, 486 prodotti.



I prodotti tipici campani cui è riconosciuto il marchio IGP sono sei:
Carciofo di Paestum (Provincia di Salerno)
Mela annurca (Provincia di Caserta)
Castagna di Montella (Provincia di Avellino)
Nocciola di Giffoni (provincia di Salerno)
Limone Costa d'Amalfi (provincia di Salerno)
Pasta di Gragnano (provincia di Napoli)

Sono invece prodotti DOP:
Mozzarella di bufala (nelle province di Caserta, Napoli e Salerno)
Cipollotto nocerino (nella valle del Sarno, tra le provincie di Avellino, Napoli e Salerno)
Pomodoro San Marzano (nelle province di Avellino, Napoli e Salerno)
pomodorini del piennolo (nell'area vesuviana, Napoli)
Provolone del Monaco (provincia di Napoli)
Ricotta di bufala campana (nelle province di Caserta, Napoli e Salerno)
Olio extravergine di oliva Irpinia-Colline dell'Ufita (Provincia di Avellino)

Prodotti tipici impiegati come ingredienti nella cucina campana sono inoltre:
Fior di latte (nell'area dei Monti Lattari, tra le provincie di Salerno e Napoli)
Liquore Strega (in provincia di Benevento)
Lacrime di Bacco (provincia di Napoli)
Sfusato amalfitano (specie di limone coltivato in Costiera Amalfitana, Salerno)
noci di Sorrento (provincia di Napoli)
Friarielli, tipica verdura che cresce solo in zona vulcanica (nell'area vesuviana e zone limitrofe) (Provincia di Napoli e area settentrionale del salernitano)
Limoncello (tra le province di Napoli e Salerno, in particolare costiera amalfitana, costiera sorrentina e Capri)
olio extravergine del Cilento (provincia di Salerno)
Tartufo di Bagnoli Irpino (Provincia di Avellino)
Percoca giallona di Siano (provincia di Salerno)
Prosciutto di Venticano (provincie di Avellino, Benevento e Salerno)
Scialiatielli sono un formato di pasta fresca usato nella cucina campana, tipici di Amalfi dove sono nati per mano dello chef Enrico Cosentino nel 1978 (presentati ad un concorso culinario, gli valsero il premio entremetier dell'anno); il loro nome si presume derivi da due parole della lingua napoletana "scialare" (godere) e "tiella" (padella).

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